La mobilizzazione passiva continua è il principio riabilitativo. I dispositivi medici, che sfruttano questo principio, sono chiamati, apparecchiature per la mobilizzazione passiva (o abbreviando CPM). In Italia queste apparecchiature vengono chiamate Kinetec, dal nome del primo e più grande produttore di apparecchiature per la mobilizzazione passiva.
La rigidità conseguente ad un intervento chirurgico o ad un infortunio ad un’articolazione si sviluppa progressivamente in quattro stadi: Sanguinamento, edema, tessuto di granulazione e fibrosi.
La mobilizzazione passiva continua (kinetec) applicata correttamente durante i primi due stadi della rigidità articolare agisce drenando il sangue ed il fluido edematoso fuori dall’articolazione e dai tessuti periarticolari, mantendo una normale compliance dei tessuti periarticolari.
Perciò la mobilizzazione passiva continua (kinetec) è efficace nel prevenire la rigidità articolare se applicata all’articolazione immediatamente dopo l’intervento chirurgico e continuata fino a che l’edema, che limiterebbe il completo movimento dell’articolazione, non si sviluppa più.
Questo concetto è stato applicato con successo nella riabilitazione del ginocchio, della spalla, del gomito, della mano, del polso e della caviglia.